carnevale di burano e venezia

Il Carnevale

E' opinione assai comune che il Carnevale sia nato come una sorta di "saluto alla carne" (dal lat. "carnem levare") prima del periodo quaresimale basato sulla penitenza.

Esso deriva dai "Saturnalia", feste pagane in cui si seppelliva il Re dei Saturnali (il carnevale) dopo un periodo di festeggiamenti e allegria.

Molto amato e praticato dal periodo rinascimentale in poi, il Carnevale assunse caratteristiche diverse a seconda del territorio, dando origine a cortei di festeggiamenti, ai famosi "canti carnascialeschi" fiorentini, alla "corsa dei Berberi " e alle "gare dei Moccoletti" a Roma, nonchè al più prestigioso e ben noto "Carnevale di Venezia".

Il Carnevale di Burano

Solo alla fine degli anni sessanta il Carnevale di Burano ("lo Carneval de Buran") ha assunto una certa notorietà e rinomanza. Frasi come "bastava uscir de casa, la sera, par divertirse con le maschere dai costumi più strani ed improvvisai, par ballar a son de musica in Piassa Galuppi e par ciapàr mesanotte còlle stiocche" (bastava uscire di casa, la sera, per divertirsi con le maschere dai costumi più strani ed improvvisati, per ballare a suon di musica in Piazza Galuppi e arrivare a mezzanotte distrutti), delineano il suo carattere spontaneo ed improvvisato, dando un'immagine significativa dello spirito e del gusto isolano.

Programma Carnevale di Burano 2023

Sull'isola di Burano, il Carnevale è un evento molto atteso e sentito. Nel pomeriggio vengono organizzate delle feste soprattutto per i bambini. Di sera, invece, vengono organizzate le tradizionali sfilate dei Carri Allegorici, accompagnate da tanta musica e festa in Piazza.

Qui il Carnevale è molto più "isolano", ma il divertimento è assicurato!

Vi consigliamo vivamente di partecipare alle Feste in Piazza in programma dalle ore 20.30 di Sabato 18 Febbraio e Martedì "Grasso" 21 Febbraio 2023.

I collegamenti ACTV da Burano per Venezia, Murano e Treporti sono garantiti per tutta la serata e la notte.

"Giovedì Grasso" 16 Febbraio 2023
ore 15.00
Musica in piazza a cura dell'Ass. Canto Libero.
ore 15.00
Sfilata dei bambini in maschera per le vie dell'isola, con partenza da Piazza Galuppi.
ore 15.30
Spettacolo per bambini, in piazza, con Circo Patuf - Fede e Scoth - Lidy Mae.
ore 18.00
Presso il cinema Pio X:
- proiezione foto inedite del carnevale 2020 a cura di Obiettivo Burano;
- lettura di poesie a cura dell'Associazione Artistica Culturale;
- premiazioni della maschera più bella della sfilata del giorno.
ore 21.00
Musiche e balli presso la palestra ex scuole medie.
Venerdì 17 Febbraio 2023
ore 15.00
Musica in piazza a cura dell'Ass. Canto Libero.
ore 20.30
Serata Karaoke in maschera presso il cinema Pio X.
Sabato 18 Febbraio 2023
ore 15.00
Musica in piazza.
ore 16.00
Spettacolo per bambini, in piazza.
ore 20.30
Prima uscita dei carri allegorici e sfilata dei gruppi mascherati lungo Via Galuppi.
ore 21.00
Musica in piazza con il gruppo Max & The Seventh Sound.
Domenica 19 Febbraio 2023
ore 15.00
Musica in piazza con il gruppo Vertical Smile.
ore 15.30
Seconda uscita dei carri allegorici, con sosta in Piazza Galuppi.
ore 21.00
Musica in Piazza con Dj Simon.
ore 22.00
Premiazione dei carri e dei gruppi mascherati.
"Martedì Grasso" 21 Febbraio 2023
ore 15.00
Musica in piazza a cura dell'Associazione Canto Libero.
ore 15.00
Sfilata dei bambini per le strade dell'isola.
ore 15.30
spettacolo per bambini in piazza con Circo Patuf - Bruntus - Dario Zisa.
ore 20.30
Terza uscita dei carri allegorici e sfilata dei gruppi mascherati lungo Via Galuppi.
ore 21.00
Musica in piazza con Dj Alejandro.
ore 23.30
Chiusura del Carnevale di Burano e arrivederci al 2024.

Tutti gli anni il Carnevale di Burano viene realizzato grazie all'Associazione Non Solo Carnevale, che si impegna a coordinare anche le altre associazioni dell'isola.

Balli in Maschera e feste private

Se i balli in maschera e le feste private di Carnevale a Venezia vi intrigano, visitate la nostra sezione del sito dedicata alle feste in maschera per il Carnevale 2019 organizzate nei vari hotel e palazzi della città.

Il Carnevale di Venezia

Il Carnevale di Venezia nasce dalla necessità della Repubblica Serenissima di concedere ai ceti sociali più umili, un periodo dedicato al divertimento e ai festeggiamenti.

Le origini del Carnevale Veneziano sono antichissime, la prima testimonianza risale al 1094 in un documento del Doge Vitale Falier.

Il Carnevale di Venezia diventò una festa pubblica nel 1296, durava 6 settimane (dal 26 Dicembre al Mercoledì delle Ceneri) ma i festeggiamenti a volte cominciavano già ad Ottobre.

Le maschere e i costumi indossati dai veneziani e dai forestieri garantivano l'anonimato della persona e in questo modo non vi erano più distinzioni sociali, religiose e di sesso.
Dietro ad ogni maschera poteva nascondersi qualsiasi persona, uomo o donna, giovane o anziano, povero o ricco...

Durante il Carnevale in tutta Venezia regnava un clima di festa, musiche, balli sfrenati; era permessa anche la pubblica derisione delle autorità e dell'aristocrazia, mentre in tutto l'arco dell'anno i cittadini avevano regole e leggi molto severe.

Le attività e gli affari passavano in secondo piano, i Veneziani dedicavano molto del loro tempo ai festeggiamenti e agli spettacoli che venivano allestiti in tutta la città, nei Campi, in Piazza San Marco e lungo la Riva degli Schiavoni dove vi si trovavano giocolieri, acrobati, musicisti, danzatori, spettacoli con animali e dove i venditori ambulanti vendevano un pò di tutto: frutta di stagione, tessuti, spezie e cibi provenienti da paesi lontani, specialmente dall'oriente.

Ancora oggi, nel periodo che precede il Carnevale nella Riva degli Schiavoni ci sono le giostre.

Oltre alle manifestazioni nei luoghi aperti, si diffusero ben presto piccole rappresentazioni e spettacoli presso case private, nei teatri e nei caffè della città.
Cominciarono così anche ad essere organizzate le feste nei sontuosi Palazzi Veneziani con sfarzosi balli in maschera.

Nel XVIII secolo il Carnevale di Venezia raggiunge il suo massimo splendore diventando prestigioso in tutta Europa: Venezia in questo periodo dell'anno diventa un'ambita meta turistica e il Carnevale una vera e propria attrazione.

Purtroppo, sfruttando i travestimenti, i malintenzionati potevano compiere tutta una serie di reati come scippi, molestie, ruberie. Poichè non li si poteva riconoscere dietro alla maschera, sarebbero quindi rimasti impuniti.
Per questo motivo ben presto le autorità dovettero introdurre dei divieti e delle sanzioni contro l'abuso dei travestimenti:

  • il 22 febbraio 1339 venne vietato di circolare di notte in maschera per la città;
  • il 24 Gennaio 1458 venne proibito l'ingresso in maschera nei luoghi sacri;
  • venne proibito alle prostitute di esercitare la loro professione in maschera;
  • vennero proibiti larghi mantelli dove si potevano nascondere armi;
  • nel 1703 venne proibito di recarsi in maschera nelle sale da gioco;
  • nel 1776 venne proibito alle donne sposate di andare a teatro senza maschera;
  • nel 1797 infine, dopo la caduta della Serenissima a seguito dell'occupazione francese di Napoleone e poi austriaca, vennero proibiti i mascheramenti per il timore di ribellioni da parte della popolazione. Venne fatta eccezione per le feste private nei palazzi e per il Ballo della Cavalchina al Teatro della Fenice.

Di conseguenza le feste cominciarono a spegnersi a Venezia. Tuttavia nelle isole maggiori della Laguna, come Burano e Murano, i festeggiamenti di Carnevale proseguirono, mantenedo viva la tradizione.

Nel 1979 il Carnevale di Venezia risorse grazie all'iniziativa e all'impegno di alcune associazioni di cittadini e al contributo logistico ed economico del Comune di Venezia, del Teatro la Fenice, della Biennale di Venezia e degli enti turistici.

Le singole edizioni annuali del moderno Carnevale di Venezia vengono dedicate ad un tema di fondo, al quale ci si ispira per organizzare feste ed eventi culturali. Alcune edizioni sono state caratterizzate anche da gemellaggi con altre città italiane ed europee, publicizzando e richiamando migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Con la prima edizione del nuovo Carnevale di Venezia si stabilisce la data dell'inizio dei festeggiamenti ufficiali in coincidenza con il sabato che precede il Giovedì Grasso ed il termine il Martedì Grasso, per una durata complessiva di undici giorni, non più sei settimane come un tempo.
In questi ultimi anni il Carnevale viene prolungato anticipandolo di una settimana ma la maggior parte degli appuntamenti e manifestazioni vengono organizzate nei classici 11 giorni.

Le feste vegono organizzate nei principali Campi di Venezia e nella maestosa Piazza San Marco mentre nei palazzi si organizzano feste private e balli in maschera.

La prima manifestazione affascinante del Carnevale di Venezia a cui partecipare si svolge il pomeriggio del primo sabato del Carnevale. Le ragazze più belle di Venezia, le dodici Marie (selezionate nelle settimane che precedono il Carnevale), vengono accompagnate da un corteo di damigelle, sbandieratori, musicisti e centinaia di altri figuranti in costume d'epoca, dalla chiesa di San Pietro di Castello a Piazza San Marco, tra una folla di maschere e di turisti.
Il giorno successivo, le damigelle sfilano di nuovo in Piazza San Marco in attesa della proclamazione ufficiale della vincitrice la "Maria dell'anno", la più bella tra le dodici, alla quale viene assegnato un premio.

L'apertura ufficiale del Carnevale di Venezia avviene la domenica che precede il Giovedì Grasso.

A mezzogiorno, in Piazza San Marco, si può assistere al Volo dell'Angelo detto anche Volo della Colombina.
Fino al 2000 un uccello, ovvero una colomba meccanica, scendeva su una corda dal Campanile di San Marco verso il Palazzo Ducale.
Dall'edizione del 2001, si è passati (come tradizione prevede) dal Volo della Colombina al Volo dell'Angelo cioè si è sostituita la Colombina meccanica con una persona in carne ed ossa (solitamente un'artista coraggiosa): arrivato circa a metà percorso, viene aperta una botola che libera sulla Piazza coriandoli e altri piccoli regalini.

Il Teatro e le Maschere Veneziane

Con il Carnevale, oltre alle feste organizzate nei Campi e nei Palazzi Veneziani, crebbero anche gli spettacoli mascherati organizzati nei teatri privati della città.

Gli eventi erano allestiti e finanziati dalle famiglie nobili ed eseguiti da veri professionisti della recitazione.
Questi spettacoli erano inizialmente riservati ad un pubblico ristretto di poche famiglie nobili, ma verso la metà del 1500 la richiesta di questo tipo di eventi aumentò e aprirono numerosi piccoli teatri rivolti anche ad un pubblico "popolare".

Verso l'inizio del Seicento si svilupparono vere e proprie attività legate al mondo della commedia teatrale, delle arti sceniche e dell'artigianato dei costumi e delle maschere.

Emersero numerosi e talentuosi autori teatrali, vennero aperte scuole e laboratori artigianali di maschere e costumi.

La definizione di Commedia dell'Arte nasce a Venezia nel 1750, quando Carlo Goldoni, drammaturgo e librettista, introduce Il Teatro Comico all'interno della sua commedia.

Grazie al Carnevale a Venezia quindi si sviluppò la creazione ed il commercio di maschere e costumi.

C'erano scuole vere e proprie dove si potevano imparare le tecniche della lavorazione della cartapesta, del gesso e della garza.
Nacque inoltre la figura del "mascarèr", artigiano di maschere, riconosciuto ufficialmente come mestiere con uno statuto del 10 aprile 1436, conservato nell'Archivio di Stato di Venezia.

Tra le maschere Veneziane più tipiche troviamo la Bauta, maschera indossata sia da uomini che da donne: è una maschera bianca denominata larva che viene portata sotto un cappello fatto a tricorno nero e completata da un avvolgente mantello scuro chiamato tabarro. La particolare forma di questa maschera sul volto assicurava la possibilità di bere e mangiare senza doverla mai togliere così da mantenere sempre l'anonimato.

Un altro costume tipico veneziano è la Gnaga, semplice travestimento da donna, usato soprattutto dagli uomini: si indossavano indumenti femminili di uso comune, un cestino con un gattino da portare al braccio e una maschera al volto a forma di gatta.
Il personaggio si atteggiava a donnina popolana o interpretava una balia, accompagnata da altri uomini vestiti da bambini.

Molte donne invece indossavano un travestimento chiamato Moretta o servetta muta: indossavano una piccola maschera di velluto scuro, retta sul volto tenendo in bocca un bottone interno (non potevano parlare altrimenti la maschera cadeva); veniva indossato anche un cappellino. Gli indumenti erano velati e raffinati.

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