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Venezia

Storia di Venezia

L'origine latina del nome dell'isola di Venezia (Venetiae) lascia intendere che la città venisse concepita come un insieme di isolette vicine tra loro.

Queste 118 isole sono state nel tempo collegate tra loro da più di 400 ponti e la loro urbanizzazione è stata resa possibile grazie ad un consolidamento su circa 100.000 palaffitte e ad una copertura lapidea. Su ognuna di esse, è stata poi eretta una chiesa.

Anticamente la città di Venezia è stata suddivisa in sei macro aree, chiamate "sestieri": Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello.
I sestieri di Venezia si articolano intorno al Canal Grande, il canale principale della città a cui si collegano 150 canali minori (detti "rii").

Tra le isole maggiori che contornano il centro storico di Venezia, si ricordano Murano famosa per il vetro, Burano conosciuta per i merletti e la particolarità delle sue case colorate, Torcello con la sua Basilica, centro archeologico e primo insediamento della laguna e il Lido di Venezia con i suoi stabilimenti balneari, famoso per la mostra del cinema.

Le prime tre isole, cioè Murano, Burano e Torcello sono raggiungibili seguendo lo stesso tragitto: potete trovare tutte le informazioni su come visitarle alla pagina "come arrivare a Burano".

Venezia viene fondata nel V secolo d.C. dagli abitanti di Aquileia scappati dalle invasioni barbariche. La fama di quest'isola cresce durante la sottomissione a Bisanzio, al punto che nel 697 viene istituito addirittura un funzionario, il Doge, figura che diventerà in seguito il capo della Repubblica Serenissima.

L'isola conosce infatti l'indipendenza e l'autonomia politica come capitale della Serenissima Repubblica nel 1420, dopo un susseguirsi di dominazioni gote, bizzantine e longobarde, cambiando il proprio nome da Rialto a Venezia.
Da questo momento Venezia è destinata a diventare la più celebre tra le quattro Repubbliche Marinare.

Già nel 1340 la città raggiunge i 110.000 abitanti, facendola diventare una delle città più popolose d'Europa. Pochi anni dopo, il 1348, la peste nera ne dimezza la popolazione; il successivo ripopolamento è reso possibile grazie a un massiccio afflusso di immigrati provenienti dall'entroterra, che determina mutamenti nella base economica (forte espansione delle attività artigianali e manifatturiere) e intensifica i rapporti economici e sociali a scala regionale.

A Venezia si concentrano le attività più importanti e redditizie dell'epoca: cantieri navali, armi, lavorazione della seta, del vetro, ma anche occhiali, specchi, cosmesi.

La grande apertura ai mercati e culturale ha reso Venezia una delle maggiori potenze europee e centro di cultura per tutto il continente, non divenendo mai signoria principesca né monarchia o impero, ma restando sempre fedele allo spirito repubblicano (sia pur essendo una repubblica aristocratica).

Le sue lingue ufficiali erano il latino, il veneto e l'italiano (allora fiorentino).

Invasa dai francesi il 16 Maggio 1797, Venezia passa sotto il controllo degli austriaci il 17 Ottobre dello stesso anno, data del Trattato di Campoformio, con il quale Veneto, Friuli, Istria, Dalmazia, Cattaro e le isole Ionie vengono cedute all'Austria.

Il 9 giugno 1815, con il Congresso di Vienna, Venezia passa al Regno Lombardo-Veneto, di cui diviene uno dei due capoluoghi. In questo periodo l'isola partecipa alle lotte risorgimentali: il 17 Marzo 1848 insorgono contro gli austriaci, che battono in ritirata.
In questa occasione vengono liberati Daniele Manin e Niccolò Tommaseo e proclamata nuovamente la Repubblica Serenissima, affidata ad un triumvirato.

Nuovamente attaccata dall'Austria nel 1849, Venezia resiste per quattro mesi ad un lungo assedio, arrendendosi solo il 18 agosto, a causa della fame e di una grave epidemia di colera. Nel 1866, dopo la Terza Guerra d'Indipendenza, Venezia viene finalmente annessa al Regno d'Italia.

Una guida su cosa visitare a Venezia

Piazza San Marco

L'unica piazza di Venezia è la Piazza San Marco. Ritenuta da molti la piazza più pella del mondo per via dei suoi innumerevoli decori rinascimentali nei portici ed edifici che la circondano, la Piazza San Marco risale in realtà al medioevo, arrivando all'attuale estensione già nel XII secolo.

Definita il "salotto del mondo", ha forma trapezoidale: chiusa in tre lati dai portici e le sovrastanti logge, apre il suo recinto marmoreo solo verso la Basilica di San Marco, che padroneggia con i suoi mosaici dorati e le fioriture gotiche.

Sul lato nord si erge la Torre dell'Orologio, costruita tra il 1496 e il 1506 e sulla cui terrazza i due Mori battono contro la gran campana, scandendo il tempo di Piazza San Marco con i loro rintocchi; sempre su questo lato vi sono le Procuratie Vecchie, risalenti al 1514, sede della più alta Magistratura della Repubblica dopo quella del Doge.

Sul lato ovest troviamo invece la neoclassica Ala Napoleonica, detta anche Ala Nuovissima, eretta tra il 1856 e il 1640. All'estremità di questa si leva l'alto campanile di San Marco, che nell'antichità aveva funzione di faro per i naviganti e divenuto poi prototipo di tutti i campanili della laguna di Venezia.

La Basilica di San Marco

La Basilica di San Marco, come la si vede oggi, è in realtà la seconda rivisitazione di quella fatta erigere da Giustiniano Partecipazio in onore delle sacre spoglie di San Marco, giunte a Venezia nell'828.
La seconda versione è invece quella voluta dal Doge Pietro Orseolo I nel X secolo, poichè era stata danneggiata da un incendio nel 976.

Ma la maestosa Basilica di San Marco giunta fino ai giorni nostri è quella ricostruita durante il dogado di Domenico Contarini e consacrata nel 1094.
Per tale opera sono state utilizzate come base le antiche fondazioni e murature, ma la struttura è stata ampliata e arricchita con materiali di pregio come i mosaici, opera di maestri sia veneziani che bizzantini e che ricoprono persino le volte delle navate; l'uso di marmi orientali e greci è visibile ovunque.

L'influenza orientale dell'epoca viene trasmessa al visitatore attraverso i mosaici medievali, i quali narrano l'Antico e il Nuovo Testamento secondo una modalità che è tipica delle icone dell'area bizzantina, lasciando intuire che il Divino è presente ovunque nel mondo.

Il Presbiterio è chiuso da una iconostasi sormontata da statue dei Dalle Masegne, del 1394.

Il ciborio che sovrasta l'altare con le spoglie di San Marco risale al XIII secolo ed è sostenuto da quattro colonne anch'esse in marmo con capitelli del secolo XII.

La facciata multi arcata con decorazione musiva ospita oggi la copia dei quattro celebri cavalli.
Un fastigio di cupole dorate fanno da corona alla Basilica di San Marco, che dal 1807 diventa anche la sede del Patriarcato di Venezia al posto della Cattedrale di San Pietro di Castello.

Il Palazzo Ducale

Nel corso dei secoli il Palazzo Ducale ha assunto diverse funzioni, variando anche il suo aspetto. Costruito per la prima volta nel IX secolo, all'epoca si presentava più come un castello fortificato.
Distrutto più volte da incendi, ad ogni ricostruzione assunse sempre più eleganza e raffinatezza, al fine di impressionare eventuali ambasciatori in visita a Venezia, mostrando la gloria e il potere della Serenissima Repubblica.

E' stato sede del governo della Serenissima, del palazzo di giustizia e della residenza del Doge.

Il Palazzo Ducale, così come lo vediamo oggi, con la sua imponente facciata, le ampie sale suntuose, gli interni decorati con grandi dipinti storici e i preziosi stucchi, risale al XIV e il XVI secolo.

Con la sua facciata basata su un sottile gioco di pieni e vuoti il Palazzo Ducale rappresenta forse il più riuscito esempio di gotico Veneziano, oltre ad essere uno dei massimi capolavori dell'arte rinascimentale e seicentesca.

Il Ponte dei Sospiri

Costruito interamente in pietra d'Istria e in stile barocco, il Ponte dei Sospiri risale al dogado di Marino Grimani (XVII secolo), il cui stemma è affisso al centro della facciata, sormontato da un rilievo raffigurante la "Giustizia".

Il Ponte dei Sospiri è situato a pochi passi da Piazza San Marco e, scavalcando il Rio del Palazzo, collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove: quest'ultime hanno il primato di essere la prima costruzione al mondo destinata ad essere una prigione e il ponte fungeva appunto da passaggio tra essa e gli uffici degli Inquisitori di Stato, dove gli inquisiti venivano giudicati.

Il Ponte dei Sospiri è una delle principali attrazioni turistiche di Venezia e ogni giorno viene fotografato da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.
Essendo racchiuso tra due maestosi edifici, esso è fotografabile solo dal Ponte della Canonica e dal Ponte della Paglia, oppure passandoci sotto in gondola.

Il Ponte dei Sospiri deve la propria fama ad una leggenda, la quale narra che ai tempi della Serenissima, i prigionieri, attraversandolo, sospirassero nel vedere per l'ultima volta il mondo esterno.
Poichè però il Ponte dei Sospiri ha una struttura quasi totalmente chiusa e la visuale verso l'esterno è praticamente nulla, probabilmente il nome "Sopiri" sta ad indicare solamente l'ultimo respiro emesso dai condannati, visto che, una volta condannati dalla Repubblica dei Dogi, non si poteva tornare indietro.

Il Canal Grande

Il Canal Grande, chiamato anche Canalazzo, è il principale canale di Venezia.
Ha una lunghezza pari a 3800 metri, una larghezza che varia dai 30 ai 70 metri e una profondità media 5 metri.

Esso divide in due parti il centro storico di Venezia dall'innesto del Ponte della Libertà e sfociando nel Bacino di San Marco.
Il suo corso ha la forma di una "S" rovesciata, che molto probabilmente corrisponde al percorso sinuoso di un antico fiume nel suo tratto finale (forse lo scomparso Medoacus o forse un ramo del Brenta).

Sembra che anticamente il Canal Grande venisse chiamato Rio Businiacus e che già in epoca preromana gli antichi Veneti qui vi costruissero palafitte, vivendo principalmente di pesca e di commercio di sale.

Fu così che con il passare dei secoli cominciarono a moltiplicarsi lungo il canale le case-fondaco: edifici adibiti al tempo stesso sia al commercio che alla residenza del mercante.

Al piano terra un portico aperto sull'acqua (la curia) permette lo scarico delle merci dalle navi.
Sul portico si apre un androne centrale fiancheggiato da magazzini, che di solito dà accesso ad un cortile posteriore.

Spesso questi edifici presentano due torri ai lati, dette "torreselle", a scopo difensivo. Ne sono un esempio il Fontego dei Turchi e il Fondaco dei Tedeschi, i quali sono anche una testimonianza della forte presenza di mercanti stranieri a Venezia: la Repubblica Serenissima forniva loro magazzini e alloggi al fine di controllarne meglio i traffici.

Edificare il proprio palazzo sul Canal Grande è divenuto così motivo di prestigio. Non vi era patrizio che non ambiva a costruire la propria dimora lungo quella che era ritenuta la via più elegante del mondo.
Per questo motivo oggi possiamo ammirare quasi 200 splendidi palazzi seguendo il corso del Canalasso.

Poichè una tale mole di opere non può che essere costruita nel corso dei secoli, potremmo suddividere i palazzi del Canal Grande a seconda del periodo storico e dello stile.

Presentano elementi dello stile veneto-bizzantino Ca' Farsetti, Ca' Loredan e Ca' Da Mosto, tutti edifici risalenti al XII-XIII secolo, così come Palazzo Morosini Sagredo e Palazzo Bembo, sebbene costruiti dopo.

L'architettura gotica a Venezia si afferma piuttosto tardi, ma in quella splendida forma di gotico fiorito che rende il gotico veneziano originale, come si può notare dalla trecentesca facciata meridionale del Palazzo Ducale.
Appartengono a questo stile i palazzi che si affacciano al Canal Grande costruiti nel XV secolo. Essi sono: Ca' d'Oro, Palazzo Bernardo, la Chiesa di Santa Maria della Carità (oggi sede delle Gallerie dell'Accademia di Venezia), Palazzo Pisani Moretta, Ca' Foscari (ora sede dell'Università), Palazzo Barbaro a San Vidal, Palazzo Loredan dell'Ambasciatore e Palazzo Cavalli-Franchetti.

Alla fine del XV secolo cominciano a farsi strada i canoni dell'architettura rinascimentale: ne sono un esempio Ca' Dario, Palazzo Corner Spinelli e Ca' Vendramin Calergi (oggi sede del Casinò di Venezia).

Nel 1527 giunge da Roma Jacopo Sansovino, dando vita alle Fabbriche Nuove a Rialto, a Palazzo Corner della Ca' Granda e Palazzo Dolfin Manin. Sempre in stile rinascimentale sono anche Palazzo Papadopoli e Palazzo Grimani.

La costruzione di Palazzo Balbi (ora sede della Regione Veneto) ad opera di Alessandro Vittoria nel 1582 segna la nascita del barocco veneziano, caratterizzato da cornici lavorate, motivi ornamentali e timpani spezzati.

E' il periodo che vede come protagonista dell'architettura veneziana Baldassarre Longhena, autore della Basilica di Santa Maria della Salute (chiamata dai veneziani più semplicemente "Basilica della Salute"), vicina alla Punta della Dogana.
Sono sempre progetti del Longhena Ca' Pesaro,Ca' Rezzonico e la Chiesa degli Scalzi.

Sempre in stile neoclassico sono da ricordare Palazzo Labia, contenente un famoso ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo, la facciata della chiesa di San Stae e Ca' Corner della Regina.

E' Giorgio Massari a segnare la transizione definitiva tra il barocco veneziano e l'architettura neoclassica a Venezia, con la costruzione nel Canal Grande di Palazzo Grassi.
Va comunque ricordato che già qualche anno prima Giovanni Antonio Scalfarotto aveva costruito la Chiesa di San Simeon Piccolo.

Con la caduda della Repubblica Serenissima nel 1797, molte delle famiglie patrizie persero la loro esaltazione o si estinsero addirittura, per cui anche l'edilizia sul Canal Grande si bloccò. Ci furono opere incompiute come la Chiesa di San Marcuola e il Palazzo Venier dei Leoni (sede della Peggy Guggenheim Collection).

Alcuni edifici furono addirittura abbattuti, come ad esempio il Fondaco dei Persiani.
Le demolizioni continuarono sotto il dominio di Napoleone Bonaparte prima e degli austriaci poi. Furono quest'ultimi ad abbattere la Chiesa della Croce (che sorgeva nell'area dei Giardini Papadopoli) e la Chiesa di Santa Lucia (in parte progettata da Andrea Palladio) per lasciare spazio alla Stazione di Venezia Santa Lucia (1860).

Con l'avvento del Regno d'Italia (1861-1946) i veneziani recuperarono la fiducia e l'edilizia lungo il Canal Grande riprese in stile neogotico, come testimonia la Pescaria di Rialto.

Nel suo percorso il Canal Grande tocca 5 dei 6 Sestieri, collegandosi a 45 rii minori e venendo scavalcato da sette ponti (quattro pedonali, due automobilistici e uno ferroviario).
Dei quattro ponti pedonali 3 appartengono all'antichità: il Ponte degli Scalzi, adiacente alla Stazione Santa Lucia, il Ponte di Rialto e il Ponte dell'Accademia. Il quarto, detto Ponte della Costituzione, è stato aperto nel 2008: esso collega la stazione ferroviaria Santa Lucia con Piazzale Roma, terminal delle linee automobilistiche di Venezia.
Progettato dal celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava, viene appunto chiamato dai veneziani "Ponte di Calatrava".

Ancora oggi il Canal Grande è la principale via per i trasporti sia di persone che di merci a Venezia.

Per evitare i problemi di moto ondoso, la sua percorribilità è consentita solo a certe categorie di mezzi come i taxi, le gondole, i traghetti (particolari "gondoloni" che fanno spola tra una riva e l'altra del canale) e i mezzi di trasporto pubblico (ACTV).

Le fermate dei vaporetti ACTV lungo il Canal Grande sono: Piazzale Roma, Ferrovia, Riva de Biasio, S. Marcuola, San Stae, Ca' d'Oro, Rialto Mercato, Rialto, San Silvestro, Sant'Angelo, San Tomà/Frari, Ca' Rezzonico, San Samuele/Palazzo Grassi, Accademia, S. Maria del Giglio, Salute, S. Marco Vallaresso.

Il Ponte di Rialto

Il primo passaggio sul Canal Grande risale al lontano 1175: si trattava di un ponte di barche voluto da Nicolò Barattieri, autore tra l'altro delle due colonne in Piazza San Marco. Inizialmente fu chiamato Ponte della Moneta, si pensa per via della Zecca che sorgeva vicino all'ingresso orientale.

E' nel 1265 che viene eretto il primo ponte fisso in legno: due rampe inclinate si congiungevano in una sezione centrale mobile, che poteva essere sollevata per consentire il passaggio delle navi alberate. Vista la vicinanza al mercato, il nome venne cambiato in Ponte di Rialto.

Col tempo i veneziani capiscono che la struttura in legno non riesce più a soddisfare le esigenze di questa zona di Venezia: già danneggiato nel 1310 nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo, il ponte crolla definitivamente nel 1444 a causa della folla che si era radunata in occasione del passaggio della sposa del marchese di Ferrara.
Inizialmente la scelta è quella di ricostruirlo in legno, sempre con una struttura levatoia, ma pià allargata. Dopo quasi un secolo dopo, durante il quale si ebbe un ulteriore grave danneggiamento, venne indetta una gara vinta dal Nobil Homo Alvise Boldù nel 1554.

In un testo risalente all'8 Giugno 1588 si legge:

"...giorno di zobia alle 18 ore, fu gettata la prima pietra di marmoro nella fondamenta del ponte novo dalla parte di Rialto et furono sbarate alcune codete de fero per segno di allegrezza, et vi fu el sagrestano della chiesa de S.Giacomo, con la cotta et stolla aspergendo con acqua santa...".

La costruzione del Ponte di Rialto in pietra durò circa 3 anni, furono usati 12000 pali di olmo e un'ingente quantità di tavoloni di larice per far poggiare le sue fondamenta.

Sebbene il costo di quest'opera fu esorbitante per l'epoca (circa 250.000 ducati), i veneziani ne furono entusiasti: "in uno volto, con nuovo modo bello, fortissimo et utile, senza alcun pallo in acqua".

La struttura, che è quella giunta fino ai giorni nostri, si divide in tre rampe di gradini e ospita due file di negozi, unite al centro da due arcate sospese.

Va detto che il Ponte di Rialto è stato l'unico collegamento tra le due sponde del Canal Grande fino al 1854.

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Dove mangiare a Venezia

Qualche suggerimento anche riguardo a dove mangiare non può mai nuocere. Abbiamo cercato di fare una selezione dei migliori ristoranti, pizzerie e bacari tipici di Venezia.

Algiubagiò Restaurant a Venezia

Algiubagiò Restaurant

All'Algiubagiò Restaurant potrete godere di un fantastico panorama sulla laguna dalla fresca terrazza all'aperto, di fronte agli imbarcaderi per le isole.

Località: Venezia

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Estro - Vino e Cucina a Venezia

Estro - Vino e Cucina

"Estro - Vino e Cucina" a Venezia offre cicchetti e piatti tipici della cucina veneziana con una leggera rivisitazione orientale del suo chef giapponese.

Località: Venezia

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Il Caffè Gelato e l'Atelier della Pizza a Venezia

Il Caffè Gelato e l'Atelier della Pizza

Di ritorno dall'isola di Burano il posto ideale dove fermarsi a mangiare una delle migliori pizze al taglio di Venezia, naturalmente accompagnata da un gelato che non è da meno.

Località: Venezia

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Dove acquistare prodotti artigianali locali a Venezia

Nel mercato globalizzato è oramai molto difficile acquistare prodotti di artigianato locale nei posti che si vanno a visitare. Cerchiamo perciò di suggerirvi dei negozi affidabili, dove potrete acquistare dei pezzi autentici e non d'importazione.


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